LO “ SDOGANAMENTO” DELL’ISTITUTO DEL TRUST IN ITALIA: QUASI UNA REALTA’

Il Trust sta conoscendo uno sviluppo importante in Italia, essenzialmente nel campo dell’”asset protection”; in questo ambito, è stato disciplinato e regolamentato dal legislatore fiscale.

Inizialmente associato ad operazioni di elusione fiscale è oggi uno strumento utilizzato ed efficace per la tutela del patrimonio familiare, per la pianificazione successoria ed il cambio generazionale aziendale ed è impensabile, oggi, ipotizzare Trust che non siano “tax compliant” con la normativa italiana.

Questo il motivo per cui si sente sempre più parlare di “ristrutturazione” dei Trust esistenti.

Oltre alla prassi diffusa, va ricordato come già il Ddl. n.2232, approvato dalla Camera dei deputati il 4 febbraio 2016, c.d. “Dopo di noi”, ha disciplinato e agevolato la costituzione di Trust istituiti in favore delle persone con disabilità gravi, così come certificata ai sensi dell’art. 3 comma 3 della L. n.104/92, prevedendone una serie importante di esenzioni ed agevolazioni.

Oggi siamo in dirittura d’arrivo con lo “sdoganamento” definitivo del Trust. È in discussione, in prima lettura in Senato, il disegno di legge delega che si prefigge di introdurre nel nostro ordinamento una disciplina organica sulla costituzione e sul funzionamento del Trust, eliminando ogni residuo dubbio sull’ammissibilità dello strumento che diventerà un contratto tipico.