REDDITI E CONTI ALL’ESTERO SEMPRE PIÙ VIGILATI

Sono 350 i nuovi accordi fiscali bilaterali tra gli Stati aderenti al Common reporting standard entrati in vigore negli ultimi giorni del 2016. Arrivano così a circa 1.300 le intese sancite in sede OCSE che inizieranno a dare i propri frutti proprio a partire da quest’anno, alimentando il sistema globale e automatico di scambio delle informazioni anagrafiche e finanziarie, sui titolari dei conti presso gli intermediari finanziari, tra le varie autorità fiscali.

Anche le strategie elusive orientate sui mercati e le filiere di diamanti, lingotti d’oro e opere d’arte, sono ben individuate e monitorate dall’azione congiunta dell’Ocse con i paesi del G20.

La svolta collaborativa di gran parte dei paesi è conseguente alla necessità di evitare ritorsioni economiche, anche se esiste un gruppo di irremovibili, principalmente collocabile nell’Africa subsahariana, che non sono peraltro in grado di garantire condizioni socio-politiche e sistemi favorevoli alla sicurezza dei patrimoni degli eventuali soggetti interessati.

Altrettanto monitorato è ormai anche il fenomeno del Nomadismo tributario, per il quale i contribuenti abbandonano il proprio Paese d’origine in cerca di nuovi luoghi di residenza fiscalmente vantaggiosi. A questo proposito, alcuni Paesi hanno introdotto forme impositive in grado almeno di limitare il dilagare del fenomeno. Leggi ad-hoc a questo proposito sono state approvate solo da Francia, Stati Uniti, Canada, Giappone e Olanda.

Nel nostro Paese, la nuova fase di Voluntary Disclosure offre la possibilità di abbattere il rischio di discontinuità della propria attività e di attacco del patrimonio, regolarizzando le posizioni critiche a condizioni tutto sommato favorevoli per il contribuente.

Sulla scorta della notevole esperienza maturata, sia i professionisti del team STS che il network di riferimento, sono a disposizione per qualsiasi approfondimento e valutazione.