L’OPPORTUNITÀ DEI PIR: INVESTIMENTI CON BENEFICIO FISCALE

L’ultima Legge di bilancio ha introdotto anche in Italia i Piani individuali di risparmio a lungo termine, i PIR. L’innovazione è nel combinato disposto dello strumento – un “contenitore fiscale” – con i benefici che ne derivano dall’utilizzo, secondo i vincoli d’investimento previsti.

In pratica, investendo a medio-lungo termine, almeno per 5 anni, in fondi che a loro volta destinano i capitali raccolti rispettando i vincoli imposti per la composizione del patrimonio non si pagano tasse sia sui redditi di capitale che su quelli diversi di natura finanziaria.

Essendo il provvedimento mirato ai piccoli investitori, vincoli sono previsti per le somme “investibili” da ciascuna persona fisica, rigorosamente fuori dall’esercizio d’impresa. Vanno rispettati i limiti di 30.000 euro all’anno, all’interno di un plafond complessivo di 150.000 euro.

Non marginale è poi la considerazione per la quale i piani individuali di risparmio sono esenti dall’imposta di successione, aspetto da tenere in debito conto per le ripetute voci di un possibile rialzo della tassazione, per allineare la legislazione italiana a quella degli altri paesi europei.

Nelle intenzioni, l’evidente intento di canalizzare il risparmio delle famiglie verso investimenti produttivi dovrebbe generare un effetto positivo diretto sul mondo delle PMI quotate. Secondo alcune stime, infatti, gli investimenti nei PIR garantiranno flussi per le “Medium & Small Cap” di Piazza Affari nell’ordine di 9,9 miliardi di euro in cinque anni, aumentando la liquidità per queste società.

Uno strumento da considerare sotto molteplici angolature per le quali, sia i professionisti STS che il network di riferimento sono a disposizione per qualsiasi approfondimento, valutazione e proposta.